DICONO DI NOI

« […] Quando avrete un peso nell’animo, guardate le stelle. Quando vi sentirete tristi, quando vi offenderanno, quando qualcosa non vi riuscirà, quando la tempesta si scatenerà nel vostro animo, uscite all’aria aperta e intrattenetevi da soli col cielo. Allora la vostra anima troverà la quiete.»

(Pavel A. Florenskij, Non Dimenticatemi, sez. Testamento)


  1. Casa mamma bambino “Il Colibrì”

Nel profondo di ognuno di noi c’è sempre un desiderio che vuoi che si realizzi.

Uno, sempre un tantino più elevato degli altri.

Attingere alle mie capacità e risorse è quello che ho sempre fatto in questo percorso, da quando mi è stata data la possibilità di entrare a Casa il Colibrì con mia figlia. Non ho mai provato molta paura, piuttosto fiducia in me e in mia figlia.

Abbiamo lavorato tanto, ci sono stati momenti di difficile sconforto e vetri infrangibili davanti e fra noi ma ci siamo fatte coraggio e, anche senza dirselo, i fatti hanno parlato per noi due.

Per me questa Casa non è mai stata stretta e non ho mai avuto l’idea di lasciarla, neanche quando ci sono state convivenze  molto difficili all’interno; soprattutto all’inizio quando non riuscivo a vedere risultati nella relazione con mia figlia.

Mi sono affidata completamente alle persone che fanno parte della struttura e a quelle che mi seguono fuori, perchè il mio animo sentiva che ero nel giusto. Ho ascoltato e ho cercato, impegnandomi, di mettere in pratica ciò che mi veniva detto pur essendo offuscata da modalità che ho sempre adottato nella mia vita.

La costanza è stata la mia chiave, quello che non ho mai avuto nel seguire cose che mi potevano rendere migliore o che potessero aumentare l’autostima, specialmente nell’adolescenza.

Ho sempre evitato di rafforzare le mie potenzialità, questa volta no, non ho voluto sottrarmi, un prezzo troppo alto da pagare quando si tratta dei propri figli. E quindi eccomi qui.

Non mi sento arrivata ma da ora in poi la salita sarà sicuramente meno faticosa di prima.

Essere un genitore affidabile per mia figlia era quello che desideravo, da ora in poi i miei obiettivi non sono sicuramente divenuti più fluidi, le salite che verranno da ora saranno più raggiungibili per me.

Ringrazio le persone speciali che hanno fatto parte della nostra vita:

Filomena, Arianna A. ,Vittoria ,Ilaria, Avelina ,Silvia, Claudia, Chiara, Sofia ,Arianna

I ringraziamenti vanno anche ad Enrico e Katerina, persone capaci di creare un luogo unico e di trovare un personale eccellente, capace di accogliere tutte le famiglie che si presentano qui.

  La mia recensione per voi quindi?!

           UN’ IMMENSA COMETA!

Voglio bene a tutti voi, con grande affetto, una mamma della Casa       


2. Centro Diurno Il Pellicano

“Il centro diurno per me é:

-Amore: perché ci ritrovo persone che mi danno affetto… Sono tutti affettuosi dal primo all’ultimo. 

-Gentilezza: ci fanno scoprire cose nuove con passione. 

-Simpatia: perché é bello passare il tempo con persone che ti fanno ridere. 

Il centro diurno é proprio come casa”

Una bambina del Centro Diurno


3. Casa La Cinciallegra

“Per me stare a Casa nella Cincia è una fortuna perché mi offre l’occasione di crescere e maturare per il mio futuro e sono contenta di cogliere questa opportunità, perché so che ci sono tante altre ragazze che cercano e desiderano una Casa come questa.”

“Stare alla Cincia mi ha dato la libertà”

Due ragazze del nostro appartamento femminile per l’autonomia


4. Centro Diurno Lo Scricciolo

Come descriveresti il centro diurno in 3 parole?

Aiuto, divertimento, libertà di essere se stessi.

Ho imparato a buttarmi di più, ad affrontare le mie paure e ad accettare le diversità di ognuno senza giudicarle. Diversità intesa come pensieri, origine diversa o gusti.

Socializzo di più con gli altri, parlo di più con loro e non ho paura a fare amicizia.

I ricordi che ho dello scricciolo sono tanti, sicuramente il primo giorno, perché mi sono sentita subito accolta dai ragazzi e dagli educatori. E poi tutte le mie prime volte… come le giornate al parco avventura e tutte quelle al mare.

Una bambina del Centro Diurno